#WOMAN - Mostra personale - Pignola (PZ) - Galleria Palazzo Marsico

#WOMAN

Sabato 8 Giugno 2019 – Domenica 18 Giugno 2019
Sede: Galleria Palazzo Marsico – Largo Fontana – Pignola (PZ)

Da sabato 8 giugno e per una settimana la Galleria Palazzo Marsico di Pignola ospiterà “#Woman” la nuova mostra personale dell’artista lucano Sante Muro, che vive e opera a Satriano di Lucania. Partito da una formazione da autodidatta, avviata sin dall’infanzia grazie alla passione per il disegno, ha sviluppato nel tempo un linguaggio sempre più personale, dando forma ad una produzione articolata e feconda. Tra i soggetti ricorrenti ci sono la figura umana e il paesaggio urbano.
Già presentata a Matera, #Woman è un viaggio pittorico che rende omaggio alla donna e alle diverse sfaccettature della femminilità, attraverso 18 tele che vanno oltre lo studio del nudo, soffermandosi sui volti e sulle emozioni che da essi affiorano.
Ad accogliere i visitatori nell’affascinante Galleria di Palazzo Marsico, dalle 18,00 di sabato 8 giugno ci saranno i primi ritratti dell’artista, allestiti nell’atrio che conduce all’elegante sala secentesca del Palazzo che dalla fine dell’Ottocento è proprietà dell’omonima famiglia di Pignola e che recentemente ha deciso, saggiamente, di ridarle vita destinando alcuni spazi a eventi culturali, artistici e ad altre manifestazioni.
Nella presentazione critica di #Woman , Fiorella Fiore ha decritto le opere dell’artista Muro come “un racconto corale capace di realizzare un compendio della bellezza femminile, condensando l’essenza ed eliminando il superfluo, calibrando luci e ombre. Le tele, realizzate quasi per intero dall’artista, che ama curare in prima persona il telaio e la forma, vedono l’uso di acrilici, e i toni prediletti sono quelli dei colori primari insieme al bianco e al nero: l’effetto è quello di una resa quasi espressionista, dove si manifestano i contrasti forti (…) In questi volti, che nulla hanno a che fare con l’etereo e la perfezione, si esprime tutta la complessità dell’universo femminile.”
Valore aggiunto del vernissage un’ inebriante esperienza sensoriale che sarà offerta ai visitatori dal brand “Cioccocrusco” con l’omonimo gelato realizzato artigianalmente in collaborazione con Officine del Gusto.
La degustazione, in anteprima assoluta, delizierà tutti i palati raffinati presenti contribuendo a far conoscere, ai neofiti, un prodotto originale e unico nato dalla barretta di cioccolato lavorata da Casa Nobile e riprodotto in vaschetta.
“Cioccocrusco” è, infatti, primo produttore del cioccolate gourmet ai peperoni cruschi, ingrediente inconfondibile della cucina lucana.
Originari di Satriano di Lucania i produttori del brand ormai riconosciuto Oltralpe hanno investito nella patria per antonomasia del cioccolato sposando la tradizione lucana con quella svizzera.

Mostre principali

2019 Personale #WOMAN – Caffè Vergnano – Matera; 2018 Personale Sound Life – Circolo Gocce d’Autore – Potenza; 2018 Personale Human Landscape – Galleria Rino Cavalluzzo – Matera; 2014 Personale Viaggio nella Città, Chiostro del Bramante – Roma; 2013 Castello Chai du Terral Montpellier – Francia; 2012 Miami International River Art Fair – Miami; 2011 Mostrarti – Roma; 2010 Infantellina Contemporary – Berlino; 2009 The West Lake Expo Art Fair di Hangzhou XII Edizione – Hangzhou; 2008 Pracownia Galeria – Varsavia. Le opere dell’artista Sante Muro sono presenti in importanti collezioni pubbliche private in Italia ed all’Estero.

Testimonials

“Ho sempre voluto trasmettere emozioni con le mie opere, per questo ho dipinto persone”. Così diceva Lucian Freud della sua poetica, caratterizzata da un realismo dai toni lividi e freddi, piuttosto fuori “moda” negli anni in cui iniziò a dipingere. E, oggi come allora, la “pittura di realtà” continua ad affascinare e ad affermarsi tra gli artisti, mantenendo la sua autonomia al di là della dicotomia con il mondo dell’astrattismo e del concettuale. Ed in è questa dimensione che Sante Muro, classe 1978, ha trovato la sua migliore espressione, grazie ad uno studio attento della figura e dei paesaggi che, partito da una formazione autodidatta, coltivata sin dall’infanzia con una grande passione per il disegno, è diventata più articolata e produttiva, trasformandosi in un linguaggio sempre più personale. Nella sua poetica Sante Muro alterna l’analisi e l’espressione dei paesaggi a quelle dei ritratti; ma il suo stile, come spesso accade nella pittura figurativa, non comunica propriamente un’ accezione realistica, ma un insieme di ricordi, sensazioni, sguardi, che sono espressione del vissuto; e questo accade tanto nei ritratti quanto nei paesaggi, che mai diventano fotografie di un luogo, ma piuttosto evocazioni delle percezioni legate a quello e a molti altri luoghi che si manifestano anche in una sola unica immagine. Così, in questa mostra, si rende omaggio alla donna e alle diverse sfaccettature della femminilità, attraverso opere che vanno oltre lo studio del nudo, ma si soffermano anche sui volti e sulle emozioni che da essi affiorano. Il ciclo pittorico è composto da 15 suggestive tele; il piccolo formato non deve ingannare sulla sua semplicità, perchè è anzi vero il contrario: quanto più una superficie è piccola, tanto più l’artista deve saper condensare l’essenza eliminando il superfluo, calibrando luci e ombre. Ciò che ne viene fuori è un racconto corale capace di realizzare un compendio della bellezza femminile. Le tele, realizzate quasi per intero dall’artista, che ama curare in prima persona il telaio e la forma, vedono l’uso di acrilici, e i toni prediletti sono quelli dei colori primari insieme al bianco e al nero: l’effetto è quello di una resa quasi espressionista, dove si manifestano i contrasti forti, il tratto quasi incide i profili sulla tela e l’uso della spatola contribuisce a caricare di pathos la superficie pittorica, che si trasforma diventando materica, quasi tridimensionale. D’altra parte, è attraverso il segno che il tempo traccia la mappa di ciò che è stato e siamo stati, i sentimenti, i dolori, le passioni; e in questi volti, che nulla hanno a che fare con l’etereo e la perfezione, si esprime tutta la complessità dell’universo femminile. La stratificazione di elementi pittorici e materici, ma anche dei gesti e delle espressioni dipinte, realizza la storia di queste donne che, anche se non esistono nella realtà, diventano manifestazione del vissuto dell’artista, dei suoi incontri, dei volti visti che si mescolano a quelli immaginati. Nell’epoca del bombardamento di immagini cui siamo sottoposti, è normale che la sfera visionaria di un artista si nutra di un florilegio di fonti al quale attingere. Ed è per questo motivo che anche lo spettatore potrà trovare stranamente familiari questi volti, perché essi appartengono ad un universo di archetipi che sono più comuni e condivisi di quanto non appaia, soprattutto nell’epoca in cui, attraverso anche i social network, la condivisione, anche e soprattutto, proprio dell’immagine, diventa valore assoluto.

Fiorella Fiore - Storico dell'Arte

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